Via Francigena

Programma degli itinerari culturali del Consiglio d'Europa

La Via Francigena ha ottenuto la certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” nel 1994.

L’Associazione europea Vie Francigene (AEVF), fondata il 7 aprile 2001, è stata riconosciuta dal Consiglio d’Europa come referente istituzionale per la tutela e valorizzazione della Via Francigena nel 2007. Da quel momento il Consiglio d’Europa e il suo Programma di itinerari culturali sono stati partner istituzionali strategici dell’Associazione.

Consiglio d’Europa (CdE)

Il Consiglio d’Europa, fondato nel 1949, è un’organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa. L’organizzazione unisce 46 paesi e 5 osservatori. Tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa hanno firmato la Convenzione europea sui diritti umani. La sede dell’organizzazione è a Strasburgo (Francia). Per ulteriori informazioni, visitare il sito Web del Consiglio d’Europa https://www.coe.int/it/web/portal/home.

Il Programma degli itinerari culturali

Il programma degli Itinerari Culturali europei è stato avviato dal Consiglio d’Europa nel 1987 con la Dichiarazione di Santiago de Compostela.

 La Dichiarazione afferma quanto segue: “Possa la fede che ha ispirato i pellegrini nel corso della storia, unendoli in un’aspirazione comune e trascendendo le differenze e gli interessi nazionali, ispirare oggigiorno, noi, e in particolare i giovani, a percorrere queste rotte per costruire un società fondata sulla tolleranza, il rispetto per gli altri, libertà e solidarietà.” Vedi la versione completa qui https://www.coe.int/it/web/cultural-routes/reference-texts-and-conventions.

Gli obiettivi principali del Programma Itinerari culturali sono:

  • Promuovere la cittadinanza europea dell’identità, basata su un insieme comune di valori;
  • Promuovere il dialogo interculturale e interreligioso attraverso una migliore comprensione della storia europea;
  • Salvaguardare e incentivare il patrimonio culturale e naturale come fattore di innalzamento della qualità della vita e come fonte di sviluppo sociale, economico e culturale;
  • Promuovere il turismo culturale e sostenibile.

Il programma degli itinerari culturali è gestito dall’Accordo parziale allargato sugli itinerari culturali – un dipartimento specializzato del Consiglio d’Europa ed è supportato da un’agenzia tecnica – l’Istituto europeo di itinerari culturali, con sede a Lussemburgo dal 1997.

Itinerari culturali

Secondo la risoluzione CM / Res (2013) 66, un itinerario culturale è “un progetto di cooperazione culturale, educativo e turistico che mira allo sviluppo e alla promozione di un itinerario, o di una serie di itinerari basati su un percorso storico, un concetto culturale, figura o fenomeno con un’importanza e un significato transnazionali per la comprensione e il rispetto dei valori comunitari europei. “

Un gestore di percorsi culturali può essere un’organizzazione o un gruppo di organizzazioni legalmente registrate in uno o più Stati membri del Consiglio d’Europa, o un’istituzione pubblica, che ha la responsabilità legale, finanziaria e morale della gestione e del funzionamento di un percorso culturale e rappresenta l’itinerario stesso nei confronti del Consiglio d’Europa. L’operatore della Via Francigena è l’Associazione Europea Vie Francigene, il network di riferimento del Consiglio d’Europa per l’itinerario. Ha una forma giuridica di associazione internazionale e riunisce 179 autorità locali e 60 organizzazioni senza scopo di lucro in Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, nonché oltre 300 soggetti privati nei settori dell’ospitalità e del turismo.

 Maggiori informazioni qui https://www.viefrancigene.org/it/chi_siamo/.

Al 2022 il Consiglio d’Europa ha certificato 45 itinerari culturali, attraversando 46 Stati membri dell’Organizzazione e promuovendo la memoria e la cultura europea. La Via Francigena, uno dei più antichi percorsi culturali certificati, mette in pratica i valori del Consiglio d’Europa: diritti umani, diversità culturale e scambi reciproci attraverso le nazioni. Fornisce attività educative per i giovani e risorse chiave per il turismo responsabile e lo sviluppo sostenibile.

La rete di cammini, composta da oltre 1.600 membri, è un esempio di partenariato di successo tra parti interessate pubbliche e private, rappresentanti degli enti locali e regionali, associazioni e privati.

Tramite questo Programma, il Consiglio d’Europa offre un modello di gestione culturale e turistica transnazionale e favorisce sinergie tra autorità nazionali, regionali e locali e un’ampia gamma di associazioni e attori socioeconomici.

Certificazione per l’etichetta del percorso culturale

La certificazione “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” è una garanzia d’eccellenza che viene concessa in base al rispetto di criteri, definiti dal Consiglio d’Europa stesso.

I criteri principali di valutazione stabiliscono che un candidato del percorso culturale debba:

  • Avere una tematica europea unitaria (che unisca Paesi, culture e tradizioni);
  • Creare un network transnazionale (istituzione di un’associazione internazionale con un minimo di 3 membri degli Stati membri del Consiglio d’Europa);
  •  Realizzare progetti innovativi nel quadro di cinque macro settori d’azione: cooperazione in materia di ricerca e sviluppo; valorizzazione della memoria, della storia e del patrimonio europeo; scambi culturali e educativi per i giovani europei; pratiche artistiche e culturali contemporanee; turismo culturale e sviluppo sostenibile.

Gli Itinerari Culturali già certificati sono oggetto di regolare valutazione, la quale avviene ogni tre anni. Le attività e l’organismo di governance sono valutati sulla base dei criteri del Consiglio d’Europa per gli Itinerari Culturali. E’ possibile trovare maggior dettagli qui

L’AEVF è stata abilitata come réseau porteur della Via Francigena il 9 febbraio 2007, ed è stata oggetto di valutazione nel 2013, nel 2016 e nel 2019 riconfermando con orgoglio il suo status di Itinerario Culturale.

Rapporti di valutazione:

– 2013 del Prof. Pierre Frustier

– 2016 del Prof. Pierre Frustier

– 2019 della Prof. Alessia Mariotti